Giorno 7

Chaithe

Il vento soffia attraverso la foresta che mi circonda, scuotendo l’erba, le foglie, il volo delle api e degli insetti che si spostano da un fiore all’altro.
Molti animali la abitano e nessuno di essi si dimostra aggressivo, anzi, sono amichevoli e ben disposti nei miei confronti.
La stranezza di questo scenario è nel materiale di cui è fatto: ogni elemento della sua flora e della sua fauna è di legno, persino le nuvole in cielo; tutto si muove naturalmente sospinto dal vento, come se nulla fosse.
Mi sembra di essere finita dentro la magistrale opera di un artigiano, le cui esperte mani sono riuscite a modellare del legno in forme così dettagliate e delicate.
Una colomba vola verso di me recando una rosa col becco, una rosa vera dal colore rosso fuoco.
Appena la colomba la lascia cadere tra le mie mani mi sveglio di soprassalto, Enud è sveglio e mi osserva:

«Stavi sognando?»
«Si, come lo sai?» gli chiedo.
«Eri agitata e hai parlato più di una volta…ripetevi una parola…”Cheth”, qualcosa di simile»
«Chaithe?»
«Si, quella! Cosa significa?»
«E’ druidico, non posso tradurlo. E’ una lingua segreta, perderei i miei poteri se ti insegnasi anche solo una parola, ma ti posso raccontare il mio sogno»
«Allora è vero, avevo sentito parlare di questo, è come in tradimento verso la natura, a meno che non si tratti di un apprendista druido ormai alla fine della sua formazione, giusto?»
«Esatto e anche se volessi diventare druido non potrei addestrarti io, non sono nemmeno vagamente paragonabile ad un vero maestro, anzi direi che il mio cammino è appena iniziato. Potenzialmente conosco tutti gli incantesimi di base che un druido può utilizzare, tutte le capacità che col tempo è in grado di acquisire, li ho studiati ed imparati a memoria, ma è la natura stessa a decidere quando sei pronto.
Ad esempio, conosco un rituale col quale posso scrutare persone ed oggetti dall’altra parte del mondo, rimanendo ferma qui.»
«Cosa? Puoi fare questo?» mi chiede Enud.
«Non ancora. E’ un incantesimo di livello medio-alto e se ci provassi ora non accadrebbe nulla, non ho un legame con la natura così forte; un giorno però sarò pronta ed essa mi avviserà tramite un sogno ricorrente, come quello che ho fatto stanotte»
«Quindi la natura ti parla?» mi domanda incuriosito.
«No, mi fa avere delle visioni, delle immagini che spesso contengono paradossi o simboli a cui si collegano i miei nuovi poteri ed al centro di tutto c’è sempre una rosa rosso fuoco.»
«Come quella sul tuo bastone?»
«Già, mi domando da giorni se sia una coincidenza» affermo spostando istintivamente lo sguardo su di esso «Il giorno in cui divenni una druida a tutti gli effetti ho sognato il buio più assoluto, rischiarato improvvisamente da un lampo di luce. Prima che esso toccasse terra si fermò, rimanendo fluttuante nell’aria ad illuminare un bocciolo che subito dopo si è schiuso mostrandomi per la prima volta la rosa»
«Un lampo? Lo stesso che hai usato in più di un’occasione?»
«Esatto, come vedi i vari elementi del sogno suggeriscono la tipologia di incantesimi principale che sarò in grado da lì in poi di utilizzare, a partire dal mio risveglio» gli spiego.
«Capisco.» rimane in silenzio per alcuni secondi, osservandomi con meraviglia, poi mi chiede «Raccontami tutti i tuoi sogni»
«Perchè li vuoi conoscere? Ti sembrerebbero solo un’accozzaglia di immagini senza senso» chiedo confusa.
«Non lo so, ma mi affascinano, proprio perchè non ne conosco il significato e sono standoti accanto potrò scoprirlo»

Passa una mano tra i miei capelli e si avvicina baciandomi dolcemente e guardandomi con quei suoi occhi intensi ed ipnotici.

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